In una Napoli
notoriamente soggetta ad un disordine culturalmente congenito, si dipana la
storia raccontata da Vito Ferrone.
Il commissario Lombino
alle prese con un ordine pubblico sempre provvido di problematiche che
oscillano tra l'umano e la necessità repressiva, scopre ogni giorno la
disarmante verità di avvenimenti che necessitano di una rivoluzione culturale,
prima che ideologica.
Ed è all'interno di
questo caos sociale che si mescolano, come in un unico impasto, le vicende dei
personaggi del racconto, rei di una vita altrettanto disordinata, in cui
precipita la gestione di rapporti interpersonali e di coppia, mal gestiti, e in
cui la reazione passionale e talvolta violenta, si pone come unica risposta
possibile.
La conclusione della
storia non è convenzionale, ma lascia la porta aperta alla riflessione e
all'analisi delle vicende dell'umano agire.
Sociologo
Aldo Noviello
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