Il commissario Lombino
irrompe all’Istituto Comprensivo di Bella
BELLA- Consigli utili in questo Natale dall’Istituto
comprensivo di Bella, che ha proposto ai suoi allievi un romanzo da leggere o
da regalare all’insegna del “sano divertimento e della divertita riflessione”:
dice il dirigente scolastico Mario Coviello, intervenuto nella bibliomediateca “Annibale
Malanga” della scuola bellese alla presentazione del noir di Vito Rosario Ferrone
“Relatività centrale” (Arduino Sacco editore). In platea i ragazzi della III B
della media, guidata dalla professoressa di lettere Enza Cerone.
All’autore, che ha ringraziato per la calorosa accoglienza
il folto pubblico in sala, i ragazzi hanno rivolto alcune domande, prendendo
spunto dai brani del romanzo letti ad alta voce e scanditi dalla chitarra di Michele
Isoldi, che ha eseguito alcuni applauditi brani di musica da film. “Relatività
centrale” è davvero un bel romanzo, che si fa leggere tutto di un fiato, senza
ripensamenti, un lavoro costruito in maniera più organica rispetto a “Nucleo
centrale”, primo romanzo della serie, e con un ritmo serrato che offre maggior
sostegno alla trama. Il protagonista è sempre il commissario Lombino, lucano d’origine,
da molti anni nella città partenopea, che dirige un commissariato nel ventre di
Napoli e con una umanità antica cerca di risolvere casi difficili. Lombino in “Relatività
centrale” si sposa con Margherita Scarfoglio. Il magistrato ha finalmente
ottenuto il divorzio e l’organizzazione del matrimonio può passare risolutivamente
alla fase operativa. Organizzare un matrimonio nella città di Napoli non è
proprio cosa semplice. Comunque impegnativa la determinazione della promessa
sposa. Incontenibili le sue aspirazioni. Troppi i dettagli decisivi… Nel
romanzo i flash sulla napoletanità tanto amata dal commissario Lombino sono
momenti di una quotidianità leggera, vista, sentita, interiorizzata e raccontata
con la giusta misura. L’umanità e l’intelligenza usata nel costruire il protagonista
è ancora più consapevole nei tratti di un uomo che Ferrone chiaramente ama e
che gli appartiene nelle sue sfumature più personali. Gli echi di tanta letteratura
del genere noir, passata e contemporanea, sono meglio interiorizzati e fatti
propri, con l’autonomia di una scrittura più matura. I dialoghi sono
incalzanti, serrati. La storia ha un intreccio interessante, ma così intricato
che ti costringe all’attenzione.
-LA NUOVA-
17 dicembre 2012
Nessun commento:
Posta un commento