domenica 8 marzo 2015

Punto di vista su "Assenza centrale"



In una Napoli notoriamente soggetta ad un disordine culturalmente congenito, si dipana la storia raccontata da Vito Ferrone.

Il commissario Lombino alle prese con un ordine pubblico sempre provvido di problematiche che oscillano tra l'umano e la necessità repressiva, scopre ogni giorno la disarmante verità di avvenimenti che necessitano di una rivoluzione culturale, prima che ideologica.

Ed è all'interno di questo caos sociale che si mescolano, come in un unico impasto, le vicende dei personaggi del racconto, rei di una vita altrettanto disordinata, in cui precipita la gestione di rapporti interpersonali e di coppia, mal gestiti, e in cui la reazione passionale e talvolta violenta, si pone come unica risposta possibile.

La conclusione della storia non è convenzionale, ma lascia la porta aperta alla riflessione e all'analisi delle vicende dell'umano agire.
                                                                                                                      
  Sociologo
                                                                                                                 
  Aldo Noviello

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