mercoledì 3 aprile 2013

Il noir di Ferrone presentato ai ragazzi



Il commissario Lombino irrompe all’Istituto Comprensivo di Bella

BELLA- Consigli utili in questo Natale dall’Istituto comprensivo di Bella, che ha proposto ai suoi allievi un romanzo da leggere o da regalare all’insegna del “sano divertimento e della divertita riflessione”: dice il dirigente scolastico Mario Coviello, intervenuto nella bibliomediateca “Annibale Malanga” della scuola bellese alla presentazione del noir di Vito Rosario Ferrone “Relatività centrale” (Arduino Sacco editore). In platea i ragazzi della III B della media, guidata dalla professoressa di lettere Enza Cerone.
All’autore, che ha ringraziato per la calorosa accoglienza il folto pubblico in sala, i ragazzi hanno rivolto alcune domande, prendendo spunto dai brani del romanzo letti ad alta voce e scanditi dalla chitarra di Michele Isoldi, che ha eseguito alcuni applauditi brani di musica da film. “Relatività centrale” è davvero un bel romanzo, che si fa leggere tutto di un fiato, senza ripensamenti, un lavoro costruito in maniera più organica rispetto a “Nucleo centrale”, primo romanzo della serie, e con un ritmo serrato che offre maggior sostegno alla trama. Il protagonista è sempre il commissario Lombino, lucano d’origine, da molti anni nella città partenopea, che dirige un commissariato nel ventre di Napoli e con una umanità antica cerca di risolvere casi difficili. Lombino in “Relatività centrale” si sposa con Margherita Scarfoglio. Il magistrato ha finalmente ottenuto il divorzio e l’organizzazione del matrimonio può passare risolutivamente alla fase operativa. Organizzare un matrimonio nella città di Napoli non è proprio cosa semplice. Comunque impegnativa la determinazione della promessa sposa. Incontenibili le sue aspirazioni. Troppi i dettagli decisivi… Nel romanzo i flash sulla napoletanità tanto amata dal commissario Lombino sono momenti di una quotidianità leggera, vista, sentita, interiorizzata e raccontata con la giusta misura. L’umanità e l’intelligenza usata nel costruire il protagonista è ancora più consapevole nei tratti di un uomo che Ferrone chiaramente ama e che gli appartiene nelle sue sfumature più personali. Gli echi di tanta letteratura del genere noir, passata e contemporanea, sono meglio interiorizzati e fatti propri, con l’autonomia di una scrittura più matura. I dialoghi sono incalzanti, serrati. La storia ha un intreccio interessante, ma così intricato che ti costringe all’attenzione.
-LA NUOVA-
17 dicembre 2012

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