martedì 5 giugno 2012

Il ritorno di Lombino


Il poliziotto anti-divo nel romanzo di Vito Ferrone

di Federica D’Ambrosio
da La Gazzetta del Mezzogiorno di Venerdì 1° giugno 2012

 Secondo capitolo della saga dell’ispettore Lombino. Vito Rosario Ferrone presenta oggi alle 18, nella Libreria dell’Autore di Bella, il suo romanzo “Relatività centrale” edito da Arduino Sacco. Dalla penna e dalla fantasia dello scrittore giallista, nasce Lombino che non ha nulla dell’eroe, anzi è l’antitesi del poliziotto stile americano alternativo e super figo. Impulsivo, ma puro di cuore, si trova spesso nei guai ma alla fine, grazie alla sua testardaggine, viene a capo dei casi più complicati. L’ispettore Lombino è dunque tornato, ma il suo ritorno non è dei più facili. Lo attendono infatti un caso complesso e il suo matrimonio con la dottoressa Scarfoglio. Organizzare un matrimonio a Napoli non è proprio cosa semplice. Tutto qui è “insopportabile, ma implacabilmente affascinante”. La promessa sposa è oltremodo determinata, incontenibili le sue aspirazioni, troppi i dettagli decisivi. “Tra la passione per la giustizia di pochi, e l’accanimento per il diritto di molti - dice l’autore – si troverà a fare i conti con un passato fin troppo presente, con il dolore e la generosità, con l’amore e le sue infedeltà, con l’amicizia e i suoi tradimenti, fino all’unica plausibile soluzione. Di ciò che la morte ha preteso.”Relatività centrale” è un libro che si legge avidamente, in poco tempo, grazie alla sapiente fusione di più generi letterari. Il tutto è miscelato con una buona dose  di umanità “antica” e ironia. La vicenda criminale è utilizzata soprattutto per far da contorno, e giustificare, le vicende amorose e personali del protagonista. Siamo di fronte ad un giallo leggero, ma dall’impianto che ricorda i classici inglesi, con episodi da pulp fiction in salsa napoletana e da commedia popolare e puntatine nel poliziesco di matrice hollywoodiana. Le indagini procedono a ritmo partenopeo man mano che emergono alla luce piccoli particolari che porteranno alla soluzione del caso. Nella dotta prefazione, Enrico Caria, magistrato, sottolinea queste doti. “ Un libro bello nelle sue molteplici sfaccettature, dove al fascino della trama, già di per sé di assoluta piacevolezza, si unisce il gusto particolare della sovrapposizione delle storie dei personaggi, che tra loro si intersecano e si rincorrono, dando man mano alla storia un senso sempre più compiuto, colorato da un ritmo dei dialoghi sempre piacevolmente serrati”. Nel contempo, sottolinea Caria, è anche “un libro colto per le tante notazioni e richiami letterari, dal momento che l’autore rende omaggio a Ed Mac Bain, lo scrittore dell’87° distretto, uno dei più noti giallisti statunitensi, che però non molti sanno essere un oriundo italiano il cui nome era Salvatore A. Lombino”. Un volume dunque vibrante che procede senza rallentamenti sino al finale certamente all’altezza delle aspettative.

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